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Immagine del redattore Dr Maria Teresa Caputo

Che cos'è il disturbo bipolare

La parola bipolare significa due estremità. Per coloro che soffrono di disturbo bipolare la vita si divide in due realtà diverse, euforia e depressione. Per quanto vi siano svariate forme di disturbo bipolare, faremo riferimento a due in particolare. Il disturbo bipolare I presenta manifestazioni di elevazione dell'umore molto intense nel mezzo di fasi "depressive", mentre il disturbo bipolare II presenta periodi più brevi e meno intensi di euforia intervallati tra fasi depressive che risultano più lunghe del tipo I. Per chi si ritrova in una costante oscillazione di stati umorali, sembra quasi impossibile trovare l'equilibrio necessario a vivere una vita salutare. Le manifestazioni di elevazione eccessiva del tono dell'umore citate rispetto al tipo I sono definite episodi maniacali, che possono far passare da uno stato di irritabilità alla sensazione di invincibilità. Durante la mania, il sentirsi gioiosi supera un normale stato di felicità generando sintomi come la fuga di idee, in cui il flusso di pensiero è incredibilmente veloce e confuso, diminuito bisogno di sonno, logorrea, impulsività estrema, messa in atto di comportamenti rischiosi. Senza alcun trattamento, questi episodi divengono più frequenti ed intensi e ci impiegano tempo ad attenuarsi. La fase depressiva nel disturbo bipolare si presenta in molti modi diversi: umore basso, ridotto interesse per le attività che un tempo davano gratificazione, alterazioni nell'appetito, alterazioni del sonno, forte senso di inutilità, forte senso di colpa, agitazione o rallentamento psicomotorio, ideazione suicidaria. Circa l'1-3 % della popolazione mondiale presenta sintomi che cadono all'interno di un disturbo bipolare. La maggior parte di queste persone costituisce parte attiva e funzionale della nostra società e le loro scelte, le loro vite, i loro rapporti non sono definiti dal loro disordine mentale, tuttavia, ci sono delle conseguenze importanti. La malattia potrebbe intaccare sia la performance lavorativa che la performance accademica, le relazioni, la stabilità economica, la stessa sicurezza personale. Quali sono le cause del disturbo bipolare? I ricercatori sostengono che alla base vi siano delle anomalie nelle connessioni cerebrali. Cervelli sani presentano connessioni neuronali solide, grazie alla capacità del cervello stesso di tagliare quelle parti in eccesso inutilizzate o danneggiate che porterebbero il sistema a sovraccaricarsi. Si tratta di un processo fondamentale, perché le nostre vie cerebrali funzionano come una mappa per qualsiasi cosa noi facciamo. Attraverso l'applicazione della risonanza magnetica funzionale è stato riscontrato che il processo di rimozione delle parti neurali in eccesso sarebbe compromesso nei pazienti affetti da disturbo bipolare. Questo porta i neuroni a perdere il controllo andando a costruire una rete cerebrale impossibile da seguire. Nei pazienti con disturbo bipolare gli unici segnali inviati dal cervello sono confusi e contraddittori, questo spiega il perché di pensieri e comportamenti anomali, inclusi sintomi psicotici come comportamento ed eloquio disorganizzato, paranoia, deliri e allucinazioni nelle fasi maniacali. Alla base di questa anomalia ci sarebbe l'eccessiva presenza di un neurotrasmettitore chiamato dopamina. Tuttavia, non possiamo ricondurre il disturbo bipolare esclusivamente ad una sola causa. In realtà, si tratta di un problema molto complesso, ad esempio l'amigdala è coinvolta nel processo di pensiero e memoria e nella produzione e regolazione delle emozioni. In questa area del cervello fattori genetici e fattori ambientali come il trauma possono generare anomalie e attivare i sintomi del disturbo bipolare. La componente genetica gioca un ruolo molto importante, da quello che si evince nella ricerca, ma questo non vuol dire che sia coinvolto soltanto un gene specifico. Infatti, per sviluppare un disturbo bipolare c'è bisogno di una complessa interazione tra determinati geni su cui non è ancora stata fatta realmente chiarezza. Le cause sono realmente complesse, diagnosticare il disturbo bipolare e vivere con il disturbo bipolare è una vera sfida ma questo non significa che non si possa controllare. Alcuni farmaci come il litio possono stabilizzare le oscillazioni dell'umore, tenendo a bada pensieri e comportamenti anomali. Gli stabilizzatori dell'umore agiscono riducendo l'attività cerebrale compromessa, consentendo un rafforzamento delle connessioni neurali. Altri tipi di trattamento farmacologico coinvolgono ad esempio gli antipsicotici che lavorano sull'alterazione degli effetti della dopamina. In casi di emergenza, viene anche utilizzata la terapia elettroconvulsivante che genera delle crisi epilettiche controllate nel cervello. Alcuni pazienti affetti da questo disturbo, rifiutano il trattamento perché temono che possa affievolire le loro emozioni, distruggendo la loro creatività ma la psichiatria moderna si sta adoperando per evitare che situazioni simili si verifichino. L'obiettivo è quello di amministrare il disturbo caso per caso, optando per la combinazione più adatta tra farmaco e terapia in modo da permettere ai pazienti di vivere nel modo migliore possibile la loro vita. Oltre al trattamento, alcuni cambiamenti di piccola entità possono produrre benefici come l'attività fisica, la sobrietà da droga e alcolici, avere regolari abitudini di sonno/veglia, non ultimo il supporto e l'empatia degli amici e della famiglia. È importante ricordare che il disturbo bipolare è una condizione medica, non un difetto o un aspetto caratteriale che, tuttavia, può essere gestito con trattamento adeguato, supporto e accettazione da parte di amici e familiari e l' "empowerment" stesso dei pazienti perché si riapproprino del controllo sul processo attivo di ricerca di equilibrio nella loro vita.



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