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Immagine del redattore Dr Maria Teresa Caputo

Perché a diventare leader sono sempre più uomini incompetenti?

Aggiornamento: 1 giu 2020



Secondo Tomas Chamorro-Premuzic, uno psicologo del lavoro e delle organizzazioni, per avere persone competenti che ricoprono ruoli da leader, è importante migliorare la nostra capacità nel selezionarle, soprattutto quando si tratta di uomini

Mai lavorato con persone che non sono brave come pensano di essere ?

Le statistiche parlano chiaro, è più probabile che le persone in questione siano uomini. La probabilità che gli uomini si percepiscano più talentuosi di quello che effettivamente sono rispetto alle donne è più alta. Gli uomini, inoltre, hanno maggiori possibilità di fare carriera.

D'altronde, il miglior modo per far credere a qualcuno di essere migliori di quello che effettivamente siamo è crederci in prima persona.

La psicologia del lavoro e delle organizzazioni usa scienza e tecnologia con lo scopo di predire e comprendere il comportamento umano a lavoro. In questa sede ci occuperemo in particolare della relazione tra personalità, genere e nello specifico in che modo il genere e la personalità modellano le nostre scelte dei leader e in che modo questi leader influenzano le organizzazioni che vanno a dirigere. Sfortunatamente, quando parliamo della questione del genere ci imbattiamo nel tema della poca rappresentanza delle donne nella leadership. Ma l'altro punto fondamentale è che la maggior parte dei leader sono in realtà incompetenti. Sia sul lavoro che in politica, leader incompetenti hanno effetti negativi sui loro subordinati e seguaci, generando un aumento di stress, burn out, un abbassamento della qualità della produttività e poca fiducia nell'ambiente lavorativo.

La domanda è: perché a diventare leader sono sempre più uomini incompetenti ?

Secondo gli studi effettuati da Tomas Chamorro-Premuzic ci sono tre ragioni.

  1. La nostra incapacità di distinguere tra essere sicuri di sè e competenza. Abbiamo la tendenza ad assumere implicitamente che chi manifesta sicurezza, abbia tutte le carte in regola per diventare leader, ma come in tutti i talenti, anche quando si tratta di leadership ci sta una piccola sovrapposizione tra l'essere sicuri di sé, quanto le persone credono di essere capaci in un ambito e l'essere competenti, quanto effettivamente le persone sono capaci in quell'ambito.

  2. Il fascino che riversano su di noi soggetti carismatici, soprattutto a partire dall'influenza dei mass media negli anni 60 che nell'era digitale è andato triplicandosi! La verità è che vogliamo leader eleganti e capaci di intrattenimento ma esiste una grossa differenza tra l'essere leader ed essere animali da palcoscenico che fanno stand-up comedy. I leader più efficaci sono di fatto umili piuttosto che carismatici fino al punto da risultare noiosi. Per questo motivo non li troveremo mai in un film di Hollywood. Quale ragione spingerebbe un regista a parlare della vita di un capo di stato, ad esempio Angela Merkel, che prende decisioni razionali, posate e non ci sono scandali sul suo conto, soffermandosi su dettagli come il momento della colazione con il marito, i meeting con altri capi di stato, quando va dal parrucchiere? È molto più intrigante raccontare di leader carismatici accattivanti con un lato misterioso, che finiscono per rovinare paesi e organizzazioni.

  3. La terza ragione è la nostra incapacità a resistere al fascino di personalità narcisiste. Le loro visioni grandiose toccano le corde del nostro personale narcisismo. L'ammirazione per le persone famose è nota, ma con il boom dei social l'ammirazione per persone che ammirano loro stesse o che sono famose per il semplice fatto di essere "famose" è cresciuta esponenzialmente. Insomma, sembra che ci sia una sorta di linea comune nella spinta a sostenere determinate persone a diventare leader e questa linea comune promuove e nutre un'impostazione mentale narcisista : "Amati a prescindere da tutto" , " Non ti preoccupare di quello che gli altri pensano di te." "Se ritieni di essere una star, lo sei." Sfortunatamente questo determina un accrescimento di leader inconsapevoli dei loro limiti che si vantano di qualità che in realtà non possiedono. Il ricoprire ruoli così importanti li fa sentire autorizzati a fare molte scelte rischiose che mostrano segni di mancanza di empatia, autocontrollo e integrità. I leader efficaci sono in realtà quelli che tengono a bada la loro dose di narcisismo, danno molta importanza agli altri e cosa gli altri pensano di loro, si curano della loro reputazione, che è il motivo per cui emergono pochi scandali sul loro conto.

Come possiamo impedire che uomini incompetenti continuino a ricoprire ruoli di leadership?
  1. La prima soluzione è ricercare i reali indicatori di qualità che rendono un leader efficace. Ci sta una discrepanza assurda tra quelle che sono le caratteristiche che finiscono per sedurci di un leader e quelle che servono effettivamente per essere un leader efficace. Se siamo interessati a migliorare le prestazioni di chi ci "guida" dovremmo far più caso alle giuste caratteristiche del leader e non quelle più "seducenti". Anziché restare impressionati da personaggi carismatici e narcisisti, dovremmo focalizzarci su soggetti con umiltà, integrità e competenza. Allo stesso tempo questo dovrebbe portare ad un maggior incremento di donne che rivestono ruoli di leadership. Studi su larga scala hanno messo in evidenza che le donne hanno punteggi più alti degli uomini rispetto a competenza, integrità e umiltà. Ma il fulcro della questione è che ci sarebbe un effettivo aumento di qualità di chi ci "guida".

  2. La seconda soluzione è mettere in discussione il nostro istinto. La maggior parte di noi si fida delle sue intuizioni, ma la verità è che molti di noi non sono così intuitivi come pensano di essere. Un po' come con il senso dell'umorismo, il novanta per cento delle persone crede di averne, ma quante persone sono in realtà divertenti? Questo significa che dobbiamo focalizzarci meno sulle impressioni che fanno le persone durante un colloquio di lavoro o un'intervista alla tv perché sono facili trappole in cui cadere per attivare i nostri bias e pregiudizi. Anche quando abbiamo le migliori intenzioni, è difficile evitarlo. Di fatto, anche se siamo allenati a riconoscere i bias, saremo sempre condizionati nel nostro giudizio sull'altro (in positivo o in negativo) rispetto al colore della sua pelle, al suo genere di appartenenza o a quanto sia attraente. Di fatto, più proviamo a sopprimere un pensiero, più diventa accessibile alla nostra mente.

Se vogliamo migliorare la prestazione di chi ricopre ruoli di leadership e aiutare le donne a diventare leader, l'ultima cosa da fare è abbassare gli standard quando selezioniamo donne per queste posizioni. Questo implica anche non scartare uomini solo perché non presentano le convenzionali caratteristiche di mascolinità che sono in linea con quello che la nostra società ci ha insegnato dovrebbe avere un leader.

Queste linee guida potrebbero aiutarci nella selezione di leader più competenti. Tuttavia, per giudicare il valore di qualcun altro per ricoprire un ruolo, è fondamentale incrementare prima il nostro livello di competenza e solo#empowerment #leadership #blogdipsicologia #intelligenzaemotiva #essereleader #psicologiasociale


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