Le vacanze natalizie per credenti e non credenti costituiscono un periodo di condivisione di tradizioni, festeggiamenti e doni con parenti e amici. Si tratta anche di un periodo di riflessione ed elaborazione di quello che è stato. Per chi ha subito la perdita di una persona cara dover fare i conti con l'avvicinarsi delle feste di fine anno potrebbe significare prendere consapevolezza che sarà il primo Natale senza di lei.
Ma il punto è che non importa quanto sia passato dalla morte di quella persona, il Natale riporta la nostra mente verso quella mancanza. Le persone care, non più fisicamente tra noi, vengono così rievocate da "rituali" nei modi più pungenti. Il lutto è un vissuto molto complesso che può spingerci all'isolamento rendendo difficile per gli altri trovare un modo per essere da supporto. Il primo passo è sicuramente trovare uno spazio per poter parlare della morte.
Come si fa a parlare della morte in un periodo del genere ?
Generalmente si tratta di un argomento tabù, non si parla del proprio lutto e non si parla di quello che vivono gli altri. Questo evitamento ha probabilmente a che fare con alcune convinzioni errate sul processo di elaborazione della perdita e con il modo in cui la società ritiene sia lecito esprimere il dolore per la perdita. La psichiatra Elisabeth Kübler-Ross ha fornito interessanti risultati nel suo lavoro negli anni 60 con soggetti che stavano lottando per la perdita di una persona cara. Nei colloqui clinici che si tenevano tra professionisti della salute, pazienti terminali e i loro familiari è stato possibile riconoscere le cinque fasi del lutto – negazione, rabbia, negoziazione, depressione e accettazione. Se guardiamo al lutto come un processo lineare con fasi distinte, è più semplice contenere un vissuto assolutamente insormontabile, caotico e imprevedibile. Tuttavia, collocare il lutto all'interno di uno schemino può avere i suoi contro. Tanto per cominciare, le persone che stanno lottando con la perdita di una persona cara, possono cominciare a fornire diversi significati alle loro esperienze, farcendole con vissuti di colpa, rendendo il lutto molto più doloroso.
Le vacanze natalizie e la perdita
Ci sono diversi aspetti cruciali in grado di aggiungere un peso ulteriore al dolore per la perdita con l'arrivo del Natale. Primo, il dolore non avrà una fine. Si tratta di un riflesso dell'amore e dell'attaccamento con quella persona e la connessione che abbiamo con le persone amate non termina nemmeno quando se ne vanno. Per questa ragione il dolore della perdita non ci lasceranno mai.
Non si tratta di una malattia dalla quale dobbiamo riprenderci ma di un'esperienza in continua evoluzione. Il dolore per la perdita non equivale alla tristezza. Non è come parlare di emozioni e basta. Si tratta di un processo multidimensionale che comprende aspetti emotivi, cognitivi, fisiologici, sociali e spirituali. Non c'è alcun riferimento in letteratura che sostiene che, chi sta vivendo il dolore per la perdita di una persona cara, debba necessariamente piangere. Alcuni possono avere una manifestazione più emotiva, altri una manifestazione più mentale e fisica.
Ultimo, si tratta di un vissuto unico per ognuno di noi che va collocato all'interno di specifici contesti sociali, culturali, familiari diversi. Il modo in cui viene vissuta la perdita è estremamente collegato al tipo di rapporto che si aveva con la persona amata. Molti rapporti sono complessi e il dolore della perdita riflette quella stessa complessità. Può risultare faticoso quando familiari ed amici manifestano un modo di reagire alla perdita in maniera diversa. Questo lo si spiega con il fatto che ognuno di loro aveva una relazione diversa con la persona che li ha lasciati. Il tipo di supporto che possiamo offire alla persona che sta lottando con la perdita di un caro è strettamente collegato al livello di intimità che abbiamo con loro.
Come offrire conforto a chi ha perso una persona cara?
Attualmente la terapia va ben oltre la teoria delle cinque fasi del lutto, focalizzandosi sulla necessità che la persona riesca ad integrare l'esperienza della perdita nella sua vita, attribuendole un nuovo significato.
Esempio: dove colloco questa perdita nella mia storia di vita? Il lutto non è soltanto la mancanza della persona defunta ma anche imparare a vivere in un mondo dove quella persona non c'è più. Cominciare a rappresentarsi il lutto come un processo evolutivo aiuta coloro che stanno vivendo il dolore della perdita e chi gli sta vicino.
Come affrontare il dolore della perdita?
Tenersi lontani da quei contesti sociali che limitano e sminuiscono il tuo dolore.
Registrare i propri pensieri, emozioni e comportamenti e i modi con i quali manifesti il tuo dolore.
Valorizzare tutti quei rituali collegati alla perdita. Si tratta di momenti importanti di connessione con la persona cara e anche di consapevolezza della separazione. Inserire nuovi rituali oltre a quelli delle feste può dare luogo a nuove tradizioni e opportunità per la costruzione di nuovi significati.
Come stare accanto a chi affronta la perdita
Accettare che il dolore della perdita non finisce. Anche brevi riferimenti e riconoscimenti della perdita vissuta, nonostante il tempo passato dalla morte possono significare molto durante il periodo natalizio e altre ricorrenze degne di nota.
Tenere in mente il proprio livello di intimità con la persona in questione. Se conosciamo bene chi sta vivendo la perdita, saremo in grado di capire meglio la loro visione delle cose. Potrebbe essere utile mostrarsi disponibili in cose pratiche come commissioni, compiti, responsabilità che potrebbero essere complicate per loro in questo momento difficile. Se non conosciamo la persona in questione, dobbiamo attenerci al tipo di rapporto, limitandoci a mandare un messaggio di conforto.
Prendere consapevolezza della propria preoccupazione per la morte. Lavorare sui propri vissuti di ansia sulla morte e usarli per contrastare la tendenza ad evitare argomenti di questo tipo con la persona che ci sta a cuore.
Non esistono parole in grado di "riparare" il dolore della perdita. Quello che sarà di conforto è la nostra capacità di essere presenti e di stare vicini al dolore delle persone a cui teniamo. Potrebbe essere di aiuto utilizzare frasi che esprimono cura e presenza come "Io ci sono", "A me importa cosa ti è successo", piuttosto che frasi focalizzate su consigli come "Dovresti tenere la mente occupata".
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