Apparire in equilibrio ma sentirsi sempre in bilico
Negli ultimi anni si è raggiunta una maggiore consapevolezza rispetto al disturbo Borderline di Personalità (DBP), tuttavia molte persone affette da questa diagnosi continuano a sentirsi incomprese e giudicate male. Il punto su cui ci vogliamo soffermare in questo articolo è la presenza di un DBP ad alto funzionamento. Se hai un DBP di personalità ad alto funzionamento, non presenterai i sintomi tipici del DBP come gli scoppi d'ira o l'autolesionismo. Il tuo DBP emerge solo se attivato da specifici fattori come determinate persone o situazioni. In superficie appari una persona tranquilla e compatta. Potresti persino essere altamente competente a lavoro a tal punto che ti cercano per consigli e per gestire molte mansioni. Tra gli amici sei ricercata/o perché sei divertente ed ottimista. Oltre la superficie, tuttavia, prevale un forte sentimento di solitudine, vergogna e autocritica. Nonostante i complimenti ricevuti dagli altri, fai fatica a riconoscere il tuo valore personale. Anche se gli altri manifestano affetto nei tuoi confronti, non credi di essere meritevole di amore. I legami sembrano superficiali e se all'apparenza sembra tu abbia una vita normale, dentro di te senti il vuoto. Anche se provi a cercare aiuto, potresti sentirti delusa/o. Gli specialisti della salute mentale potrebbero ritenerti non abbastanza "malata/o" per rientrare nei criteri diagnostici o sminuire la tua sofferenza perché non ne mostri abbastanza. Questa posizione potrebbe purtroppo rinforzare le tua credenza implicita che tu non hai bisogno di aiuto e questo potrebbe farti sentire persino in colpa o vergognarti di averlo chiesto. I meccanismi psicologici di un DBP ad alto funzionamento Si tratta di un problema complesso che coinvolge diversi meccanismi psicologici come la dissociazione, l'evitamento esperenziale e la scissione. Di seguito verranno descritti in maniera più dettagliata. La scissione Il disturbo borderline di personalità ad alto funzionamento è il prodotto di un'esperienza traumatica estremamente dolorosa. Molto spesso l'esperienza traumatica di cui parliamo non è visibile ma assume la forma della violenza psicologica e della trascuratezza. Si possono essere creati pattern relazionali disfunzionali a partire dai vissuti con le figure genitoriali nei primi anni di vita. Episodi come la separazione precoce e l'abbandono creano ferite significative che avranno un impatto importante nella nostra vita adulta. Eventi come quelli citati risultano insostenibili rispetto alla mente di un bambino. Di conseguenza, l'unico modo per gestire situazioni insormontabili resta la "scissione" in modo tale che una parte di te si occupa di reggere e contenere il dolore dell'esperienza traumatica, mentre l'altra parte va avanti agendo come se tutto fosse normale. In assenza di un adeguato supporto, questo resta l'unico modo per sopravvivere. Dopo questa "scissione" la parte "malata" resta come congelata nel tempo. Questa parte pensa e agisce come un bambino terrorizzato. Quando questa parte viene come "attivata" da determinate situazioni, ti senti vulnerabile, in confusione, si potrebbe scatenare un forte sentimento di vergogna, facendoti sentire in colpa per qualsiasi cosa. In questi momenti si può cadere facilmente in un modo di pensare dicotomico, vedi o tutto bianco o tutto nero, vivi una paura insormontabile dell'abbandono, sentendoti come se non riuscissi ad andare avanti nella tua vita. L'altra parte invece si muove come una persona adulta estremamente funzionale e matura. Quando prevale questa parte sei impeccabile, estremamente produttiva/o, efficiente, indipendente. Hai sviluppato questa strategia perché è l'unico modo che hai per sopravvivere. Hai maturato l'idea che gli altri vogliono vedere solo la tua parte "normale", competente, matura. Ogni volta che hai mostrato la tua parte lesa, gli altri ti hanno dimostrato di non saperla gestire facendoti sentire abbandonata/o e rifiutata/o. Per tutti questi motivi, hai imparato a tenere ben nascosta la parte vulnerabile pagando il prezzo della rinuncia all'intimità, alla spontaneità, alla creatività. Controdipendenza Potresti adottare la controdipendenza come strategia per sopravvivere in un mondo dove non trovi nessuno dalla tua parte. Se hai avuto genitori freddi, anaffettivi, trascuranti, hai probabilmente dovuto imparare molto presto che non ha senso provare a cercare aiuto negli altri. Non c'è mai stato nessuno su cui contare per te, per questa ragione hai appreso che fidarsi di qualcuno ti porta esclusivamente a dolore e delusione. Parte di te teme che se emerge una sola crepa, finirai per allagarti e non sarai in grado di salvarti. Per questo motivo l'unica persona su cui pensi di contare sei tu, a tal punto da farti risultare difficile pensare che ci possa essere qualcuno in grado di prendersi cura di te e supportarti. Per quanto questa strategia risulti funzionale a gestire la tua paura di essere ferita/o dagli altri, consolida e rinforza la tua sofferenza e il tuo senso di solitudine. Anoressia delle emozioni Un altro meccanismo nel DBP ad alto funzionamento è l'anoressia delle emozioni in cui in maniera consapevole o inconsapevole, ti rifiuti di internalizzare affetto e amore. Quando gli altri ti fanno complimenti, sei a disagio o cambi argomento. Quando qualcuno ti manifesta affetto o fai fatica a crederci o ti allontani. Se in superficie appari come socievole e disponibile, in realtà, non lasci che gli altri ti conoscano veramente. Paradossalmente sei attratta/o da persone non disponibili o comunque non predisposte a creare un legame stabile. La tua incapacità di fidarti delle persone è probabilmente uno scudo per proteggerti dalla delusione. Molte persone con DBP sono molto sensibili ed empatiche. Da giovane probabilmente sarai stata/o quella/o che dava troppo, amava troppo, si fidava troppo. Tuttavia, i tuoi sentimenti non erano ricambiati. Questo ti ha portato a cambiare strategia. Al contempo l'anoressia emotiva potrebbe essere la risposta alla paura di essere "troppo" per gli altri, per questa ragione preferisci restare in silenzio piuttosto che caricare gli altri con i tuoi problemi. Anche se c'è di fondo un forte sentimento di solitudine, preferisci questa condizione al rischio di restare nuovamente ferita/o. Tuttavia, questa "impalcatura" che ti fa rendere inaccessibile ad amore e affetto non ti permette di vedere le qualità che gli altri vedono in te. Anche quando gli altri si avvicinano a te, non hanno la possibilità di conoscerti veramente. La tua condizione di solitudine è diventata un ciclo di autosostentamento. Un forte senso di vuoto da riempire I bambini non possono scegliere i loro genitori o possono comprendere che i loro genitori sono estremamente depressi o gravemente dissociati per prendersi cura di loro, ancor meno possono capire che non sono in alcun modo responsabili del comportamento dei loro genitori. I piccoli sono biologicamente programmati per essere leali verso i loro caregiver anche se sono stati abusati da loro. Il terrore aumenta il bisogno di attaccamento anche se la fonte di supporto è la stessa che genera terrore. Se da piccola/o hai subito violenza dai tuoi genitori, non hai avuto alcuna possibilità di scappare da quell'ambiente malsano se non dissociandoti. Se metti da parte le emozioni dolorose, finisci per rinunciare anche alla possibilità di sentire l'eccitazione, la gioia, l'amore. Potresti manifestare sintomi come la derealizzazione e la depersonalizzazione che ti fanno sentire come scollegata/o dal tuo corpo, come se la realtà attorno a te sembrasse offuscata, esattamente come in un sogno. Potresti anche sviluppare una dipendenza da sostanze o da comportamenti disfunzionali per "spegnere" le sensazioni spiacevoli e dolorose. Ad esempio, mangiare in eccesso, comportamenti compulsivi, bere alcol possono diventare strategie disfunzionali mirate a coprire il senso di vuoto che vivi. Nonostante tu desideri tanto tornare a rivivere le emozioni, ogni volta che provi ad aprirti, ti scontri con un muro. Il paradosso è che il senso di angoscia e di solitudine generato da questa vuoto è insormontabile esattamente come il dolore che hai soffocato. Equilibrio apparente Se agli altri appari come una persona con senso dell'umorismo, socievole, produttiva, efficiente, dietro le scene, soffri di ansia sociale, una rabbia profonda verso gli altri, odio verso te stessa/o, depressione cronica. Si tratta di sintomi che emergono quando sei da sola/o o quando "abbassi" la guardia. In questi momenti la parte lesa viene fuori. Il DBP ad alto funzionamento è una lotta continua tra le due parti. Hai imparato con maestria a tenere la parte vulnerabile e ferita ben nascosta fingendo che non esista. La scissione in due parti fa in modo che tutto sia costruito in modo polarizzato. Alla parte "malata" viene dato il peso di tutte le ferite, le angosce, la rabbia, la solitudine mentre quella forte resta impassibile e in equilibrio. Come una casa infestata, nessuno è in grado di vedere cosa sia successo fino a che le fondamenta cominciano a tremare e il soffitto crolla. Fino a che un giorno non crolli a causa di una crisi, gli altri non si accorgono della tua fragilità e di quanta fatica fai a mostrarti forte e impassibile. Il primo passo per la guarigione è imparare a fidarti di te. Devi iniziare a credere che non sei più quel/la bambino/a impotente e indifeso/a ma sei capace di fare di più ora. Ora, sei in grado di accedere a risorse, di proteggerti. Prova a rallentare e ad ascoltare quella parte che hai soffocato. Inizialmente, affrontare la tua parte vulnerabile potrebbe risultare un'idea terribile, ma questo è il primo passo per il processo di "reintegrazione". La parte di te che è stata scissa vuole essere ricordata e riaccettata nel tuo mondo interno. È come un bambino che ha fame che a volte piange, a volte urla in una ricerca spietata della tua attenzione. Potresti manifestare un forte risentimento nei confronti di questa parte e tentare di rifiutarla, sperando che vada via ma questo non farebbe altro che mantenere un loop infernale eterno di sofferenza e solitudine. Prova ad immaginare che dentro di te c'è un bambino che piange e invece di condannarlo per essere in una ricerca spasmodica di attenzione, prova a capire i suoi bisogni e a supportarlo. Il tuo compito principale è quello di non ripetere quello che ti è stato fatto - la crudeltà, le incomprensioni, la trascuratezza - ma riuscire a diventare un buon genitore, buona/o amica/o, partner, una buona compagnia per te stessa/o. Una volta assunta una posizione favorevole, sei sulla direzione giusta. La tua sofferenza, anzichè trasformarsi in rabbia e depressione, verrà indirizzata verso un processo di accettazione da cui partirai per provare a darti tregua, ad ammorbidirti ogni volta che sei tentata/o di alzare un muro quando gli altri provano ad accedere al tuo mondo interno, consentendoti di essere più spontanea/o nelle relazioni. Alla fine di questo percorso, ti verrà riconsegnata la capacità di amare, di lasciarti andare, di creare legami, di sentirti viva/o. Guarire dal DBP ad alto funzionamento, sebbene non sia facile, è possibile.
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