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Immagine del redattore Dr Maria Teresa Caputo

Quali sono i disturbi della personalità?

I disturbi di personalità sono modalità di pensare e agire radicate e rigide. Questo comporta un modo di interazione con gli altri disfunzionale ed è motivo di forte stress per chi ne è affetto. Secondo il DSM-5, possiamo diagnosticare un disturbo di personalità se ci sono compromissioni significative sul piano del funzionamento del sè e quello interpersonale con la presenza di uno o più tratti patologici di personalità.

Queste caratteristiche (1) devono restare relativamente stabili nel tempo e all'interno delle situazioni, (2) non rispondono ai normali parametri dello sviluppo individuale o dell'ambiente socioculturale , (3) non sono riconducibili agli effetti diretti di una sostanza o dovuti ad una condizione medica generale. Inoltre, il DSM-5 identifica ben 10 disturbi di personalità e li colloca all'interno di tre gruppi detti "clusters": A, B, C.

Cluster A (strano, bizzaro, eccentrico)

  • Disturbo di personalità Paranoide

  • Disturbo di personalità Schizoide

  • Disturbo di personalità Schizotipico

Cluster B (teatrale, stravagante)

  • Disturbo di personalità Antisociale

  • Disturbo di personalità Borderline

  • Disturbo di personalità Istrionico

  • Disturbo di personalità Narcisistico

Cluster C (Ansioso, timoroso)

  • Disturbo di personalità Evitante

  • Disturbo di personalità Dipendente

  • Disturbo di personalità Ossessivo-compulsivo

Va specificato che l'identificazione dei 10 disturbi di personalità è il risultato più di un lavoro di osservazione che uno studio scientifico di per sé, per cui si tratta di costrutti imprecisi. Nella realtà non troviamo profili fedeli alla definizione da manuale e tendono in un certo senso a confondersi l'uno all'interno dell'altro. Per questa ragione sono stati raggruppati nei cluster, ad esempio un disturbo di personalità paranoide ha una maggiore probabilità di sfociare in caratteristiche che sono più tipiche del disturbo schizotipico o schizoide di personalità.

La maggior parte delle persone affette da un disturbo di personalità difficilmente chiede un aiuto specializzato. Quelli che lo fanno, probabilmente presentano una sintomatologia depressiva o ansiosa importante. In altri casi i contatti con la salute mentale sono semplicemente dettati da situazioni estreme come tentativo di suicidio o violazione della legge.

1. Disturbo di personalità Paranoide

Questo disturbo è caratterizzato da una pervasiva mancanza di fiducia nei confronti degli altri, amici, partner e familiari inclusi. Ci troviamo di fronte ad un soggetto altamente sospettoso e in una costante ricerca di indizi che confermino le sue paure. Tende a covare rancore, estremamente sensibile al giudizio e alle critiche, prova facilmente vergogna e umiliazione. È incline all'isolamento e difficilmente costruisce rapporti significativi.

La sua modalità difensiva principale è la tendenza ad attribuire ad altre persone quelli che sono pensieri e desideri propri inaccettabili. Gli studi fatti su gemelli hanno evidenziato l'alta componente genetica di questo disturbo, inoltre molti fattori di rischio genetico e ambientale sono condivisi con il disturbo di personalità Schizoide e Schizotipico.

2. Disturbo di personalità Schizoide

Il termine schizoide rasenta una tendenza naturale a dirigere l'attenzione verso il proprio mondo interno, piuttosto che verso quello esterno. Un soggetto con disturbo di personalità Schizoide è distaccato dalla realtà esterna e vive in un mondo di fantasia. Non manifesta desiderio per le relazioni sociali e sessuali, è diverso dagli altri. Difficilmente cerca aiuto specializzato sebbene abbia reticenza nel costruire relazioni e risulti apparentemente bizzarro, funziona adeguatamente.

3. Disturbo di personalità Schizotipico

Soggetti affetti da questo disturbo di personalità sono bizzarri nell'eloquio, nel comportamento nell'aspetto. Riportano esperienze percettive insolite e anomalie nel pensiero simili a quello di uno schizofrenico, caratterizzato da credenze strane, pensiero magico, ruminazione ossessiva, paranoia. Per questo motivo il disturbo Schizotipico un tempo era definito schizofrenia latente e in effetti c'è una buona probabilità che sfoci in schizofrenia vera e propria. I soggetti affetti da questo disturbo di personalità hanno paura degli altri ed evitano l'interazione sociale. Costruiscono teorie circa il fatto che eventi e situazioni possono in qualche modo essere legati a loro. Anche nel disturbo schizoide c'è l'evitamento sociale, ma è dettato da un'assenza di desiderio ad interagire con altre persone piuttosto che dalla paura degli altri.

4.Disturbo di personalità Antisociale

Si tratta di un disturbo di personalità più comune negli uomini ed è caratterizzato da un'assenza di interesse per i sentimenti degli altri. I soggetti con disturbo di personalità Antisociale non hanno alcun rispetto per le regole sociali, sono aggressive, agiscono impulsivamente, non provano emozioni come il senso di colpa e non imparano dall'esperienza. Non hanno difficoltà a costruire relazioni dal momento che sono molto manipolativi e riescono ad apparire affascinanti inizialmente, ma si rivelano subito dopo per quello che sono: pericolosi e violenti. In genere hanno problemi se

ri con la legge.

5. Disturbo di personalità Borderline

Chi ha un disturbo di personalità Borderline manca di un senso del sé e per questo sperimenta sentimenti di vuoto e timore di abbandono. Vive relazioni intense e instabili, comportamento impulsivo, forte disregolazione emotiva e scoppi d'ira che culminano con violenza spesso in risposta alle critiche. Sono molto comuni episodi di autolesionismo e tentativi di suicidio, motivo per cui giungono all'attenzione dei medici.

Si tratta di un disturbo che sta sulla "linea di confine" tra nevrosi (disturbi d'ansia) e psicosi (schizofrenia). Nella storia personale dei pazienti con diagnosi di disturbo di personalità Borderline spesso ritroviamo esperienze di abuso sessuale durante l'infanzia. È inoltre diagnosticato maggiormente nelle donne.

6. Disturbo di personalità Istrionico

Soggetti con tale disturbo di personalità necessitano continuamente di trovare conferma del valore del proprio sé attraverso l'attenzione e l'approvazione degli altri. Sono teatrali nel loro modo di interfacciarsi agli altri e spesso pare che stiano recitando una parte allo scopo di essere visti. Il giudizio dell'altro e la seduttività, spesso manifestata anche in maniera inappropriata, sono temi centrali nel loro funzionamento.

Agiscono impulsivamente e si possono trovare in situazioni rischiose o di sfruttamento. Hanno un modo di relazionarsi molto superficiale e poco sincero, il che può creare problemi nei rapporti sentimentali e sociali. Mostrano un'alta sensibilità al giudizio sociale e al rifiuto. La percezione del rifiuto rinforza di base il loro essere istrionici creando un circolo vizioso infernale.

7. Disturbo di personalità Narcisistico

Nel disturbo di personalità Narcisistico ci troviamo dinanzi ad un elevato senso di sé e un bisogno eccessivo di essere ammirati. Prevale una forte invidia dell'altro e mancanza della capacità di percepire i suoi bisogni.

Il soggetto affetto da questo disturbo è insensibile, autoreferenziale, controllante, usa gli altri per ottenere i suoi scopi. Dinanzi alle critiche e alle sconfitte, può avere scoppi d'ira (la rabbia narcisistica) ed essere molto vendicativo.

8. Disturbo di personalità Evitante

Soggetti con disturbo di personalità Evitante credono di essere inferiori agli altri, di essere socialmente inadeguati e temono altamente l'umiliazione e il rifiuto da parte dell'altro. Evitano l'incontro con le persone a meno che non abbiano la certezza di essere graditi e risultano molto frenati anche nelle relazioni più intime. In genere questo disturbo di personalità è associato ad un disturbo d'ansia e ad una storia personale di rifiuti durante l'infanzia da parte delle figure genitoriali o dei propri pari.

Le ricerche sul disturbo di personalità Evitante hanno registrato una sorta di pattern specifico utilizzato dagli individui che ne sono affetti, ossia un monitoraggio eccessivo delle reazioni interne di sé e dell'altro, che preclude al soggetto la possibilità di interagire in maniera naturale e fluida nelle situazioni sociali. Si tratta di un ciclo disfunzionale che rinforza la loro percezione di inadeguatezza e la tendenza all' evitamento sociale. Più il soggetto si sente inadeguato, più controlla la sua reazione interna, ogni volta che monitora la sua reazione cerca tuttavia la conferma di non essere all'altezza delle situazioni sociali e questo gli fornisce prova che la soluzione più adeguata è evitarle.

9. Disturbo di personalità Dipendente

Ci troviamo dinanzi ad un disturbo di personalità caratterizzato da una mancanza di fiducia in se stessi e eccessivo bisogno di accudimento e protezione. In genere un soggetto con tale disturbo ha forti difficoltà nel prendere decisioni autonomamente, preferendo delegare anche questioni di vita importanti agli altri. Vive un costante timore di abbandono e crea legami di forte dipendenza nei rapporti che costruisce. Si percepisce inoltre impotente e inadeguato e bisognoso degli altri nei quali cerca costantemente protezione.

Le persone con cui costruisce legami di dipendenza vengono fortemente idealizzate. In genere chi ha un disturbo di personalità Dipendente ha maggiore probabilità di costruire rapporti con soggetti affetti dal disturbo di personalità Borderline, Istrionico e Antisociale (cluster B). Mostra la maturità affettiva di un bambino, e questo e lo rende dipendente e vulnerabile ad abusi e sfruttamenti da parte di terzi.

10. Disturbo di personalità Ossessivo-compulsivo

È caratterizzato da una forte preoccupazione per i dettagli, le regole, l'ordine, l'organizzazione e la programmazione; il soggetto con disturbo di personalità Ossessivo -compulsivo tende al perfezionismo in maniera così eccessiva da non riuscire a portare a termine il compito. Ha un profondo senso del dovere ed è estremamente devoto al lavoro a discapito delle relazioni e l'ozio.

È una persona rigida, controllante, manca di senso dell'umorismo. La percezione di assenza di controllo genera ansia che lo porta ad attivare ulteriori strategie nel tentativo vano di riacquistare il controllo. Questo attiva un ciclo disfunzionale non risolutivo che aumenta in lui la percezione di assenza di controllo e quindi aumenta l'ansia.

Per ridurre la percezione di caos, prova a rappresentarsi il mondo in maniera semplicistica secondo una visione dicotomica giusto/sbagliato. Le sue relazioni con amici e colleghi sono compromesse dalla poca flessibilità delle sue richieste. #disturbidellapersonalità #personalità #psicopatologia #personalitydisorders #blogdipsicologia #psicoterapia #psicologoonline #terapiaonline

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